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Il professionista della politica

Sono diversi giorni che si è presentato un argomento nuovo che non ho compreso molto bene. Ovvero che ci sono dei politici in carica come parlamentari, senatori, sindaci e assessori, che nonostante siano stati eletti legittimanente e democraticamente non vanno bene.
Il motivo sarebbe la loro incapacità a risolvere problemi causata dalla loro inesperienza in alcuni settori.
Prima di fare la domanda ho fatto una piccola ricerca, su cosa vuol dire fare polica.
Più o meno la definizione è sempre la stessa:

Fare politica vuol dire avere interesse verso i problemi di tutti, cercando la soluzione migliore per risorverli.
Significa decidere e segliere, mettersi in discussione, esporsi in prima persona attraverso le proprie idee e i propri valori.
Fare politica vuol dire provare a realizare i propri ideali. Parlare di politica significa parlare dell’uomo, di lavoro, salute, istruzione, famiglia, vita, morte, ma anche ambiente, sviluppo, sicurezza, e ogni altro settore che coinvolge una comunità (tanti argomenti).
Fare politica significa, creare consensi attraverso l’esempio proprio tutti i giorni, rendendo note le proprie scelte e spiegandone la coerenza.
Fare politica significa creare e sviluppare cultura, fornire strumenti per la lettura della realtà, far crescere uomini coerenti e affidabili per non lasciare ad altri una egemonia che non meritano. Significa animare i confronti, sollecitare le opinioni, non perdere la visione d’insieme offrendo a tutti la possibilità di sentire propria la battaglia politica e di parteciparvi secondo le proprie possibilità.
Gli uomini liberi e forti devono trovare il coraggio per impegnarsi personalmente, con l’obiettivo di garantire a tutti il proprio impegno per un futuro migliore, senza farsi prendere dalla tentazione di seguire il vento per convenienza propria, ma lottando per ciò in cui credono giusto.

La domanda è per fare politica bisogna essere un politico di professione?

La risposta è semplice la parola professionista o esperienza non è scritta da nessuna parte.
Tutti possono fare politica. Anzi tutti la facciamo a diverse grandezze.
Mi sembra ovvio che una volta insediato il "politico" si rivolga ad un comparto tecnico per vedere di trasformare le idee in fatti concreti.
Da questo la mia riflessione è che è la stessa politica a mangiarsi da sola.
Voglio dire se sono sempre gli stessi a governare non va bene perchè non hanno risolto niente e sono solo attaccati alla poltrona e i soldi.
Se arrivano i giovani sono troppo giovani e non hanno esperienza.
Se arrivano i tecnici sono troppo tecnici.
Per farla breve non va mai bene niente.
E allora dico che bisogna guardarsi intorno e dire "questo" ha fatto delle cose per la mia comunità e per me allora lo voto, "questo" non ha fatto una mazza e lo mando a casa.
Certo sono consapevole che il sistema elettivo non permette questa foma così semplificata.
Ma il principiò in un modo o l'altro arriverà. In fondo votiamo qualcuno che ci fa vedere una possibilità un idea, non una certezza.
Per fare un esempio voti quello che vuole andare su Marte, ma non è detto che ciò sia possibile o fattibile. Si vota una speranza.
Chi vota per una certezza ha perso in partenza.

Letterina di Natale

Caro Babbo Natale:
Come avrai capito sono in netto ritardo, perchè già sei passato da queste parti.
Ma ho ritenuto opportuno scriverti una lettera ugualmente, magari la puoi usare per il futuro. Anche prima del prossimo Natale!
Il ritardo è dovuto alla mia indecisione sulla scelta dei regali. Soprattutto decidere tra quelli materiali o intangibili.
E vistà l'età, ritengo opportuno che le speranze come la pace, l'ecologia ecc. Possono pure aspettare questa volta.
Si certo sono disposto a rinunciare a tutto per migliorare il mondo, ma a questo giro scendo per andare sul solido, qualcuno direbbe sul cartaceo sul tangibile.
Considerati i 40 e più anni mi sembra anche il momento visto che, non si naviga in belle acque.
Il regalo che desidero è una persona fisica che si può toccare e con cui si può parlare. Un arabo!
Si ai capito bene un arabo, ma non uno qualunque possibilmente il più ricco di tutti. Ho detto arabo ma va bene anche araba. l'importante è solo il conto in banca infinito o quasi.
Sia chiaro che non voglio gestire nulla. Vorrei un telefono, posso usare anche quello che ho già. Chiamare l'ufficio dello sceicco e chiedere qualunque cosa. Come la lampada di Aladino, ma li era solo per tre desideri, in questo caso è unlimited.
Non iniziare a dire che è eccessiva la richiesta è un regalo molto desiderato quindi chiedo quello che voglio. E poi perchè dovrebbe essere impossibile.
Perchè dovrebbe adottarmi? Ma perchè no!
La verità apparte qualche viaggetto, qualche macchina e oggettistica varia non è che sono molto pretenzioso.
Lascio anche un curriculum perchè giustamente il mio salvatore vorrà sapere a chi fa del bene.
1 - non voglio niente intestato, nessuna proprietà.
2 - niente conti bancari o cose finanziarie.
3 - niente società, petrolio o squadre di calcio.

Solamente un carta di credito unlimited, qualsiasi bene lo utilizzerò ma non sarà mai mio.
Credo che sia una buona proposta. In cambio di questa donazione a vita, io sono disposto a non dare e fare assolutamente nulla.
Nessuno fa nulla per nulla? E invece si la beneficenza si fa senza ricevere niente in cambio.
In fondo cosa costano ad un ultra miliardario uno due milioni di dollari l'anno per far felice uno come me?
Ciao Babbo Natale non mi deludere.

Fuori nevica!

In questa domenica invernale, la neve è arrivata anche a quota zero. Si a livello del mare, è uno spettacolo insolito ma di rara bellezza.

Vivere uno scenario di questo tipo andava citato in questo spazio.
Purtroppo la neve si poggia con difficoltà a causa dei 4/5°. Ma si imbianca quel tanto da creare un paesaggio montano anche qui giù! 
Power of nature
Buona domenica!

Chi vuol essere impiegato?

Sappiamo che oggi trovare lavoro è un argomento molto difficile e delicato da trattare.
Alcuni giorni fa ad esempio, ho sentito al tg che con l'avvicinarsi del Natale aumentano le possibilità lavorative.
Ho pensato certo, un po di personale in più nei centri commerciali o all'aeroporto, insomma dove c'è un afflusso di gente maggiore no? Invece no.
Il lavoro in questione è il vetrinista, l'occasione da non perdere assolutamente.
Quanti vetrinisti esistono?
Come si diventa vetrinista?
Quante vetrine posso fare nel periodo natalizio?
Quanto si guadagna con una vetrina?
Il resto dell'anno che faccio? Che sciocco posso lavare i vetri della vetrina.
Ma scherziamo poi si parla di fake news. Lasciamo perdere l'informazione di questo tipo che è davvero irritante e inutile.

Da disoccupato semi organizzato, vedo che le offerte di lavoro che vanno per la maggiore nei centri per l'impiego sono:
Cuoco/cameriere, saldatore industriale e una manciata di posizioni tecniche impronunciabili. Neanche il magazziniere è più fattibile, ci vuole una patente per il muletto, il corso sulla sicurezza ecc.

Quindi se esce un rarissimo concorso pubblico, magari a tempo indeterminato, il numero dei partecipanti è da capogiro.

Premetto che sono convinto che le raccomandazioni esistono e sono vive e vegete. Padre e figlio sono tali. Non ho nulla in contrario, in fondo credo che se quel dato lavoro può essere svolto più o meno da tutti perché non scegliere uno che conosco di cui mi fido? Basta che il tutto si svolga alla luce del sole.

Di seguito riporto l'ultimo concorso a cui ho partecipato in ambito pubblico:
Assistente amministrativo N°1 posti.
Domande di partecipazione pervenute circa 200.
Domande non ammesse per vari motivi (vizi di forma, termini ecc) circa 50.
Restano circa 150 ammessi, il numero è troppo alto e per sfoltire si utilizza il famoso gioco "chi vuol essere miliardario?" Il principio è uguale. Loro però il gioco lo chiamano "preselezione a risposta chiusa su capacità logiche e nozioni di cultura generale".
Domanda: Quanti di voi hanno vinto a questo gioco? Tutti abbiamo provato a rispondere a questi quiz in televisione ma quanti vincono?
Potrei già offendermi, si perché vuol dire che il mio diploma non certifica il mio grado di cultura? Serve solo a certificare che potrei svolgere quel ruolo lavorativo, che poi è il motivo per il quale mi sono presentato?
Ma capisco, evidentemente non hanno il tempo e i soldi per fare 150 colloqui. Loro!

Un ulteriore incentivo alla partecipare è stata la richiesta di un versamento economico, che solo qualche giorno prima della prova di selezione hanno cassato. Quindi la quota di partecipazione sarebbe stata rimborsata, ma non si sa in che modo perché non specificato. Il tutto ovviamente senza mai mandare una mail oppure un messaggio, niente di niente. Bisognava ogni santo giorno recarsi sul sito per vedere se ci fosse qualche novità.

Diciamo la verità per cercare lavoro bisogna impegnarsi ma un minimo di collaborazione almeno.
Parto dal presupposto che chi assume, privato o pubblico che sia, cerca sempre il top oppure non serve?

In tutti i casi il metodo ha funzionato perfettamente, il giorno della preselezione eravamo meno della metà, una settantina circa. Addirittura c'è stato il rimborso del versamento in contanti. Quelli che non si sono presentati chissà, magari va al montepremi finale.
È tutto pronto ci sono le due buste la A e la B, c'è il presentatore con una valletta e un valletto, che si affrettano a spiegare le regole:
20 domande con quattro risposte di cui una sola giusta.
30 minuti di tempo a disposizione.
Domanda giusta 1 punto
domanda sbagliata -1 punto
domanda non risposta 0
Per superare la prova e vincere un colloquio ci volevano 11 punti.
Oltre alla difficoltà data del calcolo dei punti, al tempo che passa velocissimo scandito dal presentatore, allo stress che qualcuno chiama emozione. Ti ritrovi che hai partecipato ad un gioco che non c'entra una fava con il lavoro che dovresti andare a fare.
Neanche una sola domanda che so sulla contabilità, informatica o sicurezza sul lavoro.
Ma non finisce qui.
Risultato di questo quiz è n°5 persone idonee, ovvero il 7%
Ho continuato a seguire i risultati delle prove (quelle vere o forse) nei giorni successivi.
Dopo due mesi dal termine di presentazione della domanda habemus vincitore.
Tutto ok? Ma neanche per sogno.
Con dei potentissimi mezzi tecnologici d'indagine (Facebook) sono risalito a i quattro perdenti e al vincitore!
Udite udite, il nostro amico è già collaboratore di questo "posto" ha preso un'attestato in questo "posto", ha una laurea che non serve a nulla per il ruolo richiesto. Ci tiene anche a specificare tutto ciò sul suo profilo.

Ai posteri l'ardua sentenza? No la voglio dare io e subito, È una vera porcheria!

Reinventarsi una vita è possibile?

Quante volte ho sentito "si è reinventato una vita". Ma se non sono riuscito neanche a iniziarne una, ovvero la prima. Figuriamoci una seconda o terza volta.
Giusto reiventarsi? Cioè uno ha fatto per venticinque anni l'impiegato amministrativo a Milano con famiglia,casa e tutto il resto, e di punto in bianco diventa pizzaiolo in Forida perchè li c'è il caldo tutto l'anno? Certo è possibibile, c'è chi lo fa veramente così? Mah.
Magari una persona molto volenterosa e passionale che ha voluto fare per venticinque anni un altro lavoro e non l'impiegato amministrativo, il suo desiderio era vivere nei fiordi norvegesi e non sulla tiburtina a Roma, per esempio.
Un pensionato, con i figli sistemati magari vedovo, ci potrebbe fare un pensiero.

Una persona che dopo venticinque anni da impiegato amministrativo viene licenziato non ha più i soldi per la casa la famiglia ecc. è costretto a reinventarsi una vita.
Altro che inventare, si ritrova a improvvisare una sopravvivenza.

Titolo "Ha lasciato tutto e gira il mondo in barca a vela" oppure " lasci l'impiego da top manager a Varese e produce il vino in Toscana". Poi dicono che la gente s'incazza di brutto.
Se questo "reinventarsi" è una opzione di nicchia, ovvero lo fanno in pochissimi una ragione ci sarà.
Si in effetti c'è:
1 - Ci vogliono tanti soldi e se sei un povero non te li presta nessuno
2 - Non ti deve fregare di nessuno, moglie, figli, famiglia, lavoro casa e chiesa
3 - Nessuno se ne deve fregare di te a questo punto
4 - Forse una passione spropositata verso quello che si va a fare ma gigantesco, o vuol dire che sei un pensionato ricco
5 - Il paese dove vivi ecc.
Non raccontiamoci storie, per fare queste scelte ci vuole carattere, personalità e due ...ci siamo capiti.
Perchè poi di quelli che lo fanno quanti ci riescono? E poi questi li avete conosciuti?
Già nella prima vita avevano il pepe in culo!


L'aspetto è tutto!

Da giovane capelli molto lunghi e mossi, non andavano bene, con la coda? Neanche. 
Poi hanno inziato ad andarsene, quindi taglio tattico a zero, non andavano bene. Troppo corti
Troppo lunghi davanti troppo corti dietro.
Pizzetto? no. Baffi? nooooooooooo. Allora barba lungha, ma noooo troppo lungha e quel sale e pepe ti invecchiano.
Tatuaggio troppo grande, troppo piccolo non si vede proprio.
Anelli, collane e bracciali, sembri questo, sembri quello.
I Jeans basta! Potresti anche evitare, usa le camice. Quella catena appesa è tremenda.

Avete capito? Non va mai bene un cazzo! Troppo poco oppure l'esatto opposto.
Nonostante siamo molto lontani dal medioevo e Lady Gaga sia in giro non cambia molto. Hanno tutti da ridire qualcosa sull'aspetto degli altri, sempre a dispensare consigli.
Anche la più raffinata modella diventa: Quella sicuro è una z*****a rifatta, guarda quel trucco ecc.
Il modello o attore più bello: Ma non vedi è un alcolizzato, drogato e picchia i bambini.
Tutto questo soltanto perchè alla fine ognuno di noi cerca un proprio stile, una propria comodità, un modo per distinguersi, o solo una vanità.
Il punto è se non do fastidio a nessuno, perchè gli altri devono venire a rompere continuamente e  gratuitamente? Ma io lo dico per te! Ma fatti i cazzi tuoi no?
Diciamolo, il mondo religioso come va in giro? E li nessuno dice nulla.
Divise meglio? In Inghilterra con quel muflone in testa? E no quello è bello caratteristico.
Ma avete mai visto quelli fuori dalle sfilate di moda? Se gli influencer approvano ok. Altrimenti tutta mera!
La moda non è una scienza esatta. Parliamoci chiaramente a qualsiasi individuo non può piacere tutto. A tutti noi c'è qualcosa degli altri che non piace, o che secondo i nostri canoni non stà bene indosso a questo o quello. Ma non si può martellare. 
"Il termine moda indica uno o più comportamenti collettivi con criteri mutevoli. Questo termine è spesso correlato al modo di abbigliarsi. La moda - detta anche, storicamente costume - nasce solo in parte dalla necessità umana correlata alla sopravvivenza di coprirsi con tessuti, pelli o materiali lavorati per essere indossati. In realtà l'abito assunse anche precise funzioni sociali, atte a distinguere le varie classi e le mansioni sacerdotali, amministrative e militari."